FAQ
1. GENERALE
– Cos’è il Flying Circus?
Il Flying Circus è un movimento di persone amanti dei giochi di ruolo, di narrazione e intepretazione, che si riconoscono in unmanifesto. E’ una comunità di giocatori, autori e appassionati residenti in varie parti d’Italia, che si incontra dal vivo (in manifestazioni, ludoteche e occasioni di gioco più o meno ufficiali) e attraverso i mezzi di comunicazione a distanza. Non è un’associazione formalmente intesa.
– Come si fa a farne parte?
Poiché il Flying Circus non è un’associazione, non esiste un’adesione formale al movimento. “Flying Circus” è un nome in cui chiunque può riconoscersi e che chiunque può adottare per i propri eventi di gioco, purché essi rispecchino il “bon-ton” (vedi sotto). Generalmente si viene in contatto con il Flying Circus nel modo più semplice: giocando. E se ne fa parte continuando a giocare.
– Com’è nato il Flying Circus?
Il nucleo iniziale di persone che hanno scritto il manifesto si è raccolto attorno all’annuale Torneo di interpretazione “Teatro della Mente”, che prende il nome dallo storico sito di Luca Giuliano. Nel tempo la comunità ha dato vita a convention, tornei, concorsi, pubblicazioni, associazioni locali e molto altro ancora. La sua forza però è sempre nell’essere, prima di tutto, una comunità di persone.
– Se è una comunità, perché tutte queste regole e FAQ?
Negli anni il Flying Circus è cresciuto, si è ramificato, le persone sono cambiate, la scena stessa del gioco in Italia è mutata a vista d’occhio e si è fatta più complessa. Per questo le persone che si riconoscono nel manifesto hanno cercato, nel corso del 2009, di stabilire alcuni punti fermi per poter pensare solo alle cose che ci interessano di più: incontrare persone e giocare insieme con le storie.
2. ORGANIZZAZIONE
– Come comunica il Flying Circus?
Nel Flying Circus si può comunicare con tutti i mezzi informatici e non informatici che si vuole (non ne esiste allo stato attuale una vera e propria “gazzetta ufficiale” che raggiunga necessariamente tutti coloro che si riconoscono nel movimento). Da notare che nessuno di questi mezzi di comunicazione “è” il Flying Circus. Parimenti, la moderazione praticata sui singoli mezzi di comunicazione non è “la voce del Flying Circus” o un’autorità centrale del movimento, ma quella ritenuta necessaria dai gestori/organizzatori dei mezzi di comunicazione stessi, essendo questi ultimi messi a disposizione del movimento da singoli aderenti o simpatizzanti per propria iniziativa.
Storicamente hanno svolto un ruolo di rilievo il sito www.flyingcircus.it e la mailing list “amber”.
– Chi prende le decisioni?
Fatti salvi i punti fermi stabiliti in queste FAQ (che consolidano una tradizione già presente), ci si confronta attraverso i canali di comunicazione a disposizione – per esempio la mailing list “amber”. Comunque è opportuno fare presente che un “movimento”, a differenza di altre entità più strutturate, non “prende decisioni”. Le decisioni le prendono le singole persone, ed è solo aneddoticamente, quando in molti hanno preso individualmente la stessa decisione, che gli storici futuri potranno dire: “nella tale occasione, il movimento ha deciso così”.
3. USO DEL SIMBOLO E DEL NOME
– Chi ha inventato il nome e il logo del Flying Circus?
Il nome è un’idea di Marzia Possenti, Lorenzo Trenti e Andrea Vigiak nato ad Ambercon2002: il progetto era infatti di proporre la convention di giochi di narrazione e interpretazione come un’estensione del Teatro della Mente (storico torneo di giochi di interpretazione), quindi un… “theatre of the mind flying circus”. Il riferimento è anche alla pellicola dei Monty Python.
Il logo invece è stato creato da Andrea Guerrieri.
– A chi appartengono il nome e il logo?
Sulla proprietà e l’uso dei marchi fanno fede le leggi italiane e internazionali, in particolare per quanto riguarda l’uso consolidato. Al di là questi meri aspetti legali, esiste una tradizione conclamata per cui Marzia Possenti viene considerata “padrona” del marchio Flying Circus, e quindi altrettanto tradizionalmente viene considerata cortesia prendere in considerazione il suo parere in merito all’uso del marchio stesso.
– Posso stampare il nome e il logo su materiali promozionali? (magliette, spille, striscioni, ecc.)
Sì, purché tu lo faccia senza fine di lucro e con l’unico scopo di diffusione del marchio stesso.
In questi casi è sempre bene coordinarsi tramite i canali di comunicazione ordinaria (per esempio per evitare che altre dieci persone stiano realizzando ognuno la propria versione della maglietta: tanto vale unire gli sforzi).
– Posso stampare il logo su una pubblicazione editoriale il cui contenuto è nato all’interno del Flying Circus? (es. “Flying Circus presenta: ‘Il mio gioco’, a cura di Tizio”)
Il punto è che puoi usare il tuo gioco per fare pubblicità al Flying Circus; ma non puoi usare il Flying Circus per fare pubblicità al tuo gioco. Quindi, per fare un esempio, sono tendenzialmente da escludere strilli di copertina del tipo “approvato dal Flying Circus” o “Flying Circus presenta”. Sempre per fare degli esempi non esaustivi di tutta la casistica possibile, puoi invece citare il Flying Circus nei ringraziamenti, nella storia di come è nato il gioco e simili.
La regola vale sia per i prodotti cartacei che per quelli elettronici (pdf, ecc.); sia per quelli gratuiti sia per quelli a pagamento.
4. TEORIA E DINTORNI
– A parte il suo manifesto interno, il Flying Circus si riconosce in qualche teoria specifica sul gioco di ruolo?
No. In effetti sotto il tendone del Flying Circus trovano spazio modi di intendere il gioco anche molto diversi. Ma poiché ci piace sperimentare tutto quello che c’è in giro, vogliamo intendere questa diversità come una possibilità di contaminazione reciproca. Di certo riteniamo che esistano molti modi per divertirsi raccontando una storia assieme ad altre persone.
5. ORGANIZZAZIONE E PROPOSTA EVENTI (“il bon-ton del ciuchino” 2.0)
– Voglio proporre un evento “Flying Circus” nella mia realtà locale (club, manifestazione, evento pubblico). Come faccio?
Facile: segui il presente “bon-ton del ciuchino”! Si tratta di una serie di semplici regole: un codice di autoregolamentazione basato sul fair play, che qui enunciamo nei suoi principi e successivamente spieghiamo nel dettaglio più operativo.
L’evento può essere presentato come “Flying Circus” se risponde a questi requisiti:
– non ha strumentalizzazioni ideologiche o economiche (come da manifesto, deve avere il gioco come finalità e non essere a scopo di lucro);
– è particolarmente accogliente e conviviale, specie per i neofiti del gioco.
Cavalca con garbo il ciuco alato verde, ed esso – anche se esiste solo nella tua immaginazione – ti condurrà molto lontano.
– Cosa si intende esattamente con “strumentalizzazioni ideologiche o economiche”?
È da evitare la manifestazione nella quale la presenza e attività del Flying Circus, e l’attività ludica in genere, sono usati per pubblicizzare o propagandare qualcos’altro, o per specularci su. Ci interessa invece la manifestazione se finalizzata al gioco, o alla diffusione del gioco.
La molla primaria per l’organizzazione di un evento “Flying Circus” deve essere la voglia di giocare e far giocare e non il tornaconto personale, diretto o indiretto che sia. Vorremmo che le logiche che governano la nostra idea di gioco fossero quelle della relazione e non dello sfruttamento. È possibile usare la propria creatività per promuovere il Flying Circus, ma non il contrario.
– Cosa si intende esattamente con “non a scopo di lucro”?
La cosa migliore e in assoluto più consigliabile è che sia gratuito per chi vi partecipa (l’evento può svolgersi all’interno di manifestazioni a pagamento, purché sia chiara la differenza tra il “contenitore” e il “contenuto”).
Il punto fondamentale comunque riguarda il senso di quel che si sta facendo più che la gratuità “pura”. Se l’organizzatore lo sta facendo per guadagnarci personalmente, liberissimo, ma non ci sembra giusto spendere il nome del Flying Circus per questo evento. Più facile in genere che l’organizzatore ci rimetta qualcosa di tasca propria, se non altro per il tempo passato a preparare l’evento e per schede, fotocopie e matite necessarie allo svolgimento dell’evento. Per cui sono possibili – con molta cautela e attenzione – anche proposte in cui viene chiesto un rimborso spese volontario da parte dei partecipanti, volto unicamente a coprire le spese vive dell’evento.
– Cosa succede se non rispetto queste regole?
Nulla, se non perdere l’unica cosa importante di una comunità, ovvero il senso di appartenere alla comunità stessa. Ci si fa mancare il “riconoscimento dei pari” ed è, di fatto, una forma di autoesclusione.
– Voglio organizzare un intero spazio “Flying Circus” all’interno di una manifestazione. Come faccio?
Valgono considerazioni simili a quelle fatte sui singoli eventi, con queste aggiunte:
– prima di iniziare a organizzare (di propria iniziativa o contattati dalla manifestazione stessa) è opportuno sondare nei canali di comunicazione del Flying Circus se altri si stanno già muovendo in tal senso.
– le persone interessate sono invitate, privatamente, a lavorare insieme, dando magari regolari aggiornamenti dei lavori sui canali di comunicazione pubblica del Flying Circus.
– è fortemente consigliato che per ogni manifestazione emerga di volta in volta un coordinatore.
– è fortemente consigliato concertare gli sforzi. Non è prevista l’esistenza di più di uno spazio a nome “Flying Circus” all’interno della stessa manifestazione.
– se più di una persona si candida a coordinatore: o si sceglie chi coordina, o si coordina in più di una persona, o (se non ci si riesce a mettere d’accordo) non esiste uno spazio a nome “Flying Circus” all’interno della tale manifestazione.
– il coordinatore mette in atto tutti gli strumenti che ritiene opportuni per la buona riuscita dello spazio, ivi compresi ausili informatici (come palinsesto e iscrizione online agli eventi) e cartacei (locandine, booklet di presentazione), nonché eventualmente una segreteria. È consigliabile per queste cose cercare collaborazione attraverso i mezzi di comunicazione del movimento, per ottenere tutti i vantaggi possibili dal know-how collettivo. È altresì buona norma mettere a disposizione del movimento gli strumenti che si sono utilizzati, per contribuire al know-how collettivo da cui sarà
possibile attingere in futuro.
– chi svolge l’incarico di segretario ha ovvi compiti di chiarezza e accoglienza verso i giocatori, lealtà verso gli autori del palinsesto, correttezza e collaborazione verso la manifestazione ospitante. La segreteria è un momento del Flying Circus e in quanto tale si richiede che sia luogo di relazioni e non di commercio (non è uno stand sul quale esporre cose in vendita, ma un punto in cui si è sicuri di poter incontrare altri giocatori).
– il coordinatore (o il gruppo di persone che ricopre questo ruolo) ha l’ultima parola sull’accettare o meno un evento come parte del palinsesto, su eventuali spostamenti o richieste di correzioni; si richiede inoltre che faccia da tramite fra il Flying Circus e l’organizzazione della manifestazione.
– il coordinatore risponde del proprio operato di fronte all’intera comunità del Flying Circus.
– tutto il lavoro svolto dal coordinatore, dai segretari e dalle persone coinvolte nell’organizzazione si intende a titolo assolutamente gratuito.
– Vorrei organizzare delle dimostrazioni gratuite del mio gioco presso lo spazio “Flying Circus” di una manifestazione. Posso?
Devi chiederlo al coordinatore dello spazio “Flying Circus” per quella manifestazione. A suo giudizio ti dirà come comportarti: è possibile che ti chieda di inserire solo un certo numero di dimostrazioni, in modo da non occupare tutto il palinsesto con un unico gioco e non sbilanciarlo verso un solo prodotto, magari commercializzato (oltretutto col rischio di far lavorare dei volontari per il guadagno privato di un singolo).
In quanto spazio di relazioni – lo ribadiamo – ci si aspetta che chi chiede di essere inserito nel palinsesto del Flying Circus non lo faccia per sfruttarne i servizi, ma per entrare in una logica di gioco condiviso: perché non fare degli “scambi virtuosi”, per esempio, e partecipare anche come giocatore alle dimostrazioni altrui, oltre a organizzare le proprie?
– Vorrei organizzare un’intera manifestazione ludica che riporti la dicitura “organizzata dal Flying Circus” (in tutto o in parte). Come faccio?
Valgono esattamente le stesse considerazioni fatte sull’organizzazione di uno spazio all’interno di un’altra manifestazione.
– Ambercon e convention ufficiali del Flying Circus. Chi le organizza?
Ambercon è il nome (ripreso dalle manifestazioni che in tutto il mondo vengono dedicate al gioco di ruolo senza dadi “Amber”) con cui si è designato un appuntamento annuale in cui gli autori del Flying Circus giocano primariamente fra loro più che far giocare altri. Chiunque può organizzare Ambercon (anche più di una), sempre in uno spirito di collaborazione con tutto il Flying Circus.